"Così dicendo, in mezzo al cuor gl'immerge
la spada impetuoso. Allor di Turno
fredde le membra allentano, e la vita
con un sospir fugge sdegnosa e l'ombre."
Da questi ultimi quattro versi del XII libro dell' Eneide prendiamo spunto per trattare un secondo elemento che ha certamente fatto la storia della tecnologia, almeno per quanto riguarda la tecnologia delle armi: la spada. Anche se nei versi riportati si nomina solo la spada (usata da Enea per uccidere Turno). Essa, pur essendo l'unica nominata nei versi sopra citati non e' la sola arma di invenzione greca, infatti come mostra la figura sottostante si può attribuire a questa antica popolazione anche il perfezionamento della lancia, dello scudo, delle frecce, dell'arco e delle armature.
Ciò che colpisce e attrae maggiormente dell'attrezzatura bellica greca è innanzitutto la lavorazione dei materiali usati per produrre le armi stesse. In molte opere poetiche o poemi (sia in quelli omerici sia nell'Eneide Virgiliana) è molto usata la "metonimia" che porta lo scrittore a usare i nomi dei materiali per identificare direttamente un'arma o un oggetto più in generale. Un esempio è il termine "ferro" che indica una spada, "bronzo" che indica uno scudo o ancora "legno" che indica una nave. E' stato intuibile allora per gli studiosi capire che i greci sapessero già lavorare il ferro e creare leghe metalliche come il bronzo. Con estrema certezza possiamo allora dire che le basi per la creazione delle più moderne armi sono state gettate nell'antica Grecia dove, anche senza la conoscenza della polvere da sparo, nacquero le prime armi realmente lavorate per combattere e per uccidere.
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