L'opera si ipotizza sia stata scritta tra il 29 a.C. e il 19 a.C. e non è ambientata in un unico luogo, ma nell'intera area mediterranea. La varietà dei luoghi descritti, talvolta attraverso importanti riferimenti nel brano, è dovuta allo svolgimento della vicenda stessa, la quale risulta essere un viaggio effettuato dal protagonista, Enea, che scappa da Troia (in Grecia) verso l'Italia, dove vuole fondare un nuovo regno (futuro impero romano). Geograficamente importante è anche il contributo offerto dalla regione nord africana, in particolare dal teatro Cartaginese.
(mappa storica dell'intero viaggio di Enea)
Storicamente l'opera epica di Virgilio è da contestualizzare in un periodo non proprio aureo dell'impero romano, ormai in piena crisi politica dovuta alla caduta della Res Publica e alle guerre civili che ne seguirono. Infatti, il poema fu scritto sotto l'impero di Augusto Ottaviano che alla morte dell'autore, nonostante non fossero stati ultimati alcuni ritocchi stilistici, volle comunque pubblicare l'opera ritenendola un inno alla potenza e alla restaurazione di Roma come repubblica basata sugli antichi valori morali come quello della pietas. Il motivo risiede nel fatto che Enea (protagonista e fondatore mitologico dell'impero romano) è il capostipite della cosiddetta "gens Iulia" da cui discenderà Giulio Cesare.
Storicamente l'opera epica di Virgilio è da contestualizzare in un periodo non proprio aureo dell'impero romano, ormai in piena crisi politica dovuta alla caduta della Res Publica e alle guerre civili che ne seguirono. Infatti, il poema fu scritto sotto l'impero di Augusto Ottaviano che alla morte dell'autore, nonostante non fossero stati ultimati alcuni ritocchi stilistici, volle comunque pubblicare l'opera ritenendola un inno alla potenza e alla restaurazione di Roma come repubblica basata sugli antichi valori morali come quello della pietas. Il motivo risiede nel fatto che Enea (protagonista e fondatore mitologico dell'impero romano) è il capostipite della cosiddetta "gens Iulia" da cui discenderà Giulio Cesare.